Tony Tammaro: alla conquista dell’Italia.
Il 29 novembre al Teatro delle Arti di Salerno si è concluso il primo tour italiano del cantate napoletano Tony Tammaro.
Dopo 25 anni di gavetta, come ha affermato lo stesso Tony, finalmente il nostro cantante di musica tamarra è uscito dai confini della Campania e ha esportato la sua musica in giro per l’Italia. Il tour, partito da Napoli, è salito fino a Milano per poi scendere a Bologna, Roma e concludersi a Salerno. A febbraio 2017, il nostro Tony, invaderà Londra con un super concerto.
La sua carrieria, cominciata negli anni ’90 per caso, è stato un susseguirsi di successi. È stato spesso ospite al Maurizio Costanzo Show, ha vinto per tre volte il Festival di SanScemo, parodia del Festival di SanRemo, si è esibito in tutte le piazze della Campania, ha condotto per due anni il fortunato programma televisivo Tamarradio, ha pubblicato otto album/cassette, ha fatto lo speaker radiofonico e dopo 25 anni eccolo pronto a conquistare l’Italia.
Il 24 novembre ha suonato al Teatro Duse di Bologna e io ho avuto il piacere di essere in prima fila a cantare le sue canzoni. Ho conosciuto il grande Tony Tammaro ai tempi di Tamarradio e da allora è stato amore, ho “pezzottato” il suo doppio cd “Tutto Tony” e l’ho consumato a furia di ascoltarlo. Quando sulla sua pagine facebook ha annunciato il tour, non ho resistito e ho acquistato il biglietto per la data di Bologna, è stata una delle rare volte in cui posso dire che sono stati i soldi spesi meglio. È stato un concerto fantastico, due ore di tamarraggine e divertimento allo stato puro.
Tony e la sua band si sono travestiti da antichi conquistatori romani e hanno invaso il teatro brandendo microfoni, chitarre, bassi, tastiere, batterie e “furnacelle”. In due ore, il cantante, ha concentrato tutta la sua carriera portando sul palco successi come Patrizia, Scalea, Il Rock dei Tamarri, Non Chiamarmi Annarella, Supersantos, Volo di un cazettino, O’ Trerrote e ha coinvolto il pubblico con Michè, O’ Strunzu e Airobic Tamar Dance.
Il pubblico, composto per lo più da “tamarri emigrati”, non ha mai smesso di cantare, ha agitato supersantos e “cazettini”, ha fatto il verso degli animali in dialetto puteolano o “puzzulan” che dir si voglia, paragonandolo a una partita di calcio si può dire che era il dodicesimo uomo in campo.
Dopo lo spettacolo, Tony Tammaro si è intrattenuto con i suoi fan per firmare autografi e scattare qualche foto. Io fortunatamente ero tra i primi altrimenti sarei ancora lì in fila. È stato disponibilissimo e ha chiacchierato con tutti i suoi fans facendoli divertire ancora di più.
A tour concluso, non posso che sperare che ce ne sia un altro perchè, come ha detto il grande Tony “cantare nelle piazze è un conto ma farlo nei teatri è un altro conto” e su questo devo dargli pienamente ragione, in teatro ha spaccato!
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